Come sappiamo, la cellulite è un disturbo multifattoriale caratterizzato dal noto inestetismo a “buccia d’arancia”, ormai diventato l’incubo della maggior parte delle donne: infatti, colpisce indistintamente a qualsiasi età.
Come per ogni cosa, il miglior approccio rimane sempre quello preventivo, basato su una modifica dell’alimentazione e dello stile di vita sin dalla tenera età; tuttavia, però, può non essere sufficiente in quanto la cellulite può essere già presente anche se non visibile ad occhio nudo o riscontrabile alla palpazione.
In questo caso, e in generale prima di decidere qualsiasi tipo di trattamento, consigliamo di sottoporvi ad un’analisi termografica della cellulite: un esame facile, veloce e non invasivo che permette di rilevarne la presenza classificandola in una dei suoi 4 stadi (assente, edematosa, fibrosa, sclerotica).
La termografia a contatto si basa sull’utilizzo di lastre a cristalli liquidi microincapsulati che, una volta appoggiati sulla cute della zona da analizzare, evidenziano in pochi secondi, tramite immagine a colori ad alta risoluzione, la composizione dei tessuti sottostanti; un’analisi che, data l’assenza di controindicazioni, può essere ripetuta più volte durante i trattamenti per monitorarne i progressi.
Diversi sono i rimedi messi in campo dalla ricerca estetica e medico estetica che, negli anni, hanno messo in campo nuovi macchinari sempre più performanti: ne è un esempio il trattamento a doppio laser, una speciale tecnologia basata su luci a lunghezza d’onda differente: il primo penetra nei tessuti superficiali aggredendo le cellule adipose, il secondo aumenta la permeabilità della membrana cellulare, permettendo all’adipe di migrare negli spazi interstiziali.
Il calore prodotto, inoltre, stimola la produzione di collagene e la circolazione sanguigna, migliorando il tono e la condizione della pelle nelle zone trattate.
Il macchinario è composto da un doppio manipolo che viene applicato, sotto forma di massaggio, dall’operatore estetico o medico estetico.
Le sedute hanno una durata variabile tra i 20 ed i 40 minuti a seconda della zona da trattare e, per ottenere risultati tangibili e duraturi, sono consigliate almeno 8 sedute (prolungabili fino a 12 su indicazione dello specialista) divise in due trattamenti settimanali.
Anche in questo caso, la termografia a contatto si rivela molto utile perché permette di rilevare subito i primi miglioramenti, senza attendere di poterli vedere ad occhio nudo.
Il trattamento a doppio laser non è indicato in caso di infiammazioni cutanee in corso, nelle donne in gravidanza o in persone affette da malattie degenerative o con patologie a carico di fegato e reni.
Al termine delle sedute, potrebbe verificarsi un arrossamento della cute trattata che rientrerà nell’arco di poche ore: il trattamento non è né doloroso né invasivo.