L’adiposità addominale è un problema estetico e funzionale, che colpisce una grossa fetta della popolazione.
Si manifesta come un accumulo adiposo viscerale molto difficile da eliminare, specialmente se radicato con il passare degli anni: oltre ad essere antiestetico, rappresenta un fattore di rischio per patologie cardiovascolari, ictus, diabete e malattie degenerative.
Solitamente, il primo approccio deve essere sempre mirato alla modifica della dieta e dello stile di vita, da fare sempre insieme al proprio nutrizionista di fiducia: sempre meglio evitare il fai da te quando si tratta della nostra salute.
Certe volte, però, può non essere sufficiente, specialmente se all’analisi dell’adiposità addominale risultano grosse concentrazioni di grasso viscerale. Questo esame viene svolto mediante termografia a contatto, una speciale tecnologia in grado di mostrare, tramite una lastra termografica a cristalli liquidi, la reale condizione dei tessuti sottostanti, evidenziando la condizione dell’adiposità.
Questo permette un duplice vantaggio: poter agire in ottica preventiva (quando l’inestetismo non si è ancora presentato) e poter monitorare i progressi della dieta e dei trattamenti estetici o medico estetici a cui ci sottoporremo.
Uno di questi è l’endolipolisi, un trattamento di medicina estetica che provoca il dissolvimento degli accumuli adiposi attraverso delle infiltrazioni sottocutanee. Questa metodologia è arrivata dopo anni di studi e ricerca, tutti italiani, mirati ad offrire un risultato paragonabile a quello della chirurgia estetica ma senza tutti i possibili rischi e l’invasività di un intervento chirurgico.
In genere, i risultati sono apprezzabili sin da subito ma si ottiene il massimo dopo 4-6 sedute infiltrative, a seconda della zona e della condizione di partenza. Per le iniezioni vengono utilizzati dei micro-aghi che garantiscono un trattamento quasi del tutto indolore: è possibile sentire solo un lieve pizzicore, tranquillamente sopportabile, al momento dell’iniezione. La miscela di sostanze attive farà il resto, ovvero dissolvere il tessuto adiposo che verrà poi espulso dal nostro organismo.
La particolare non invasività della termografia a contatto, e la sua ripetibilità in quanto priva di ogni tipo di controindicazione, permettono di ripetere periodicamente l’esame per rilevare ogni più minima variazione dell’adiposità addominale sottostante.
La termografia a contatto permette, inoltre, di distinguere l’adiposità morbida da quella indurita per poter impostare il trattamento migliore e più efficace.