Dormire, è un’attività fondamentale per la salute generale, ma sai che può aiutare anche a combattere gli inestetismi della cellulite?
Può sembrare uno di quei titoli “acchiappa click” ma è tutto vero! Si potrebbe pensare al contrario, ovvero che dormire poco (aumentando quindi le ore di veglia) possa aiutare a dimagrire e, di conseguenza, a migliorare la condizione della cellulite… in realtà è esattamente il contrario: la mancanza di sonno può causare un malfunzionamento del nostro orologio biologico, portando ad un rallentamento del metabolismo e ad un possibile aumento di peso.
Questa è la conclusione a cui sono giunti alcui ricercatori negli USA che hanno dimostrato una stretta relazione tra sonno e tendenza ad aumentare di peso… (e ben sappiamo quanto quest’ultimo sia proprio uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza della celllulite).
Inoltre, i risultati dello studio hanno evidenziato che dormire a sufficienza, con una buona igiene del sonno, può addirittura aiutare a bruciare calorie.
È molto importante mettere in atto una serie di azioni in grado di conciliare un buon sonno: ad esempio un bel bagno caldo, seguito da un massaggio con una buona crema anticellulite.
In generale, dovremmo cercare di dormire almeno 7-8 ore a notte in modo da mantenere un buon equilibrio del metabolismo (ed una buona salute generale).
Alimentazione equilibrata ed esercizio fisico sono altri due fattori che possono aiutare a migliorare la qualità del sonno. In sintesi, dormire fa bene alla salute, alla linea, e… inaspettatamente, aiuta a contrastare anche gli inestetismi della cellulite!
Con la termografia a contatto, potrete scoprire la vera condizione della vostra cellulite e programmare un trattamento personalizzato con il vostro centro estetico di fiducia.
Immaginate di poter “vedere” all’interno del vostro corpo, senza alcun dolore o controindicazione, la condizione dei tessuti sottocutanei per classificare la cellulite: tramite termografia a contatto è possibile!
Questa speciale tecnologia utilizza lastre termografiche a cristalli liquidi, appoggiate sulla zona da analizzare, per mostrare un’immagine a colori, ad alta risoluzione, che riflette la condizione dei tessuti sottostanti: in pochi secondi, sarà possibile classificare la cellulite in uno dei suoi stadi: edematosa, fibrosa o sclerotica.
Inoltre, la termografia a contatto può essere utilizzata anche per analizzare le adiposità localizzate e per tenere traccia di tutti i progressi ottenuti, trattamento dopo trattamento.
L’analisi termografica non è utile solo per questo, ma è perfetta anche in ottica preventiva, in quanto consente di rilevare la presenza di cellulite anche quando ancora non visibile ad occhio nudo o riscontrabile alla palpazione.